venerdì 27 luglio 2012

PROFILI'S TIME: IL PRESIDENTE SMEMORANDA!!!

Cavalese, qualche bell'anno fa, by President Miza

Profilo del Presidente Tibia, detto Cattotibia, detto Tibiamoon, detto Armando Gallo Feroci, detto (una volta) il Leroy bianco, detto “…no trovo pù le ciavi!”. Tutto questo, e molto altro ancora, è detto ed anche stramaledetto il Tibia, eletto presidente della Fantalega o “Lega Fiamaza del Fantacalcio” in seguito a brogli elettorali compiuti nell’anno 1998. Il Tibia si trova tuttora sulla poltrona presidenziale dalla quale il suo culo non si è più schiodato. Conosciutissimo nel roveretano come Tibia e più precisamente come Cattotibia ed essendo un personaggio di spicco della ginnastica della “Quercia” viene definito una “Mente” per quanto riguarda, ad esempio, le tattiche di staffetta 3 X 100, proprio tre in quanto la quarta staffettista, si narra in occasione di una staffetta a Borgo Valsugana, rimase in stazione a Rovereto ad aspettarlo invano. “Mente” anche per gli amici di Cavalese che ovviamente non evitano di chiamarlo Mentecattotibia. Ed il concetto di “Mente” s’è riconfermato un’altra volta quando il nostro uomo è stato capace, in seguito al detto “a chi piace la figa tiri una riga”, di tirare uno striscione intorno alla casa dei genitori dell’amico Pennellone, i quali non sono rimasti eccessivamente entusiasti della cosa. Dopo un breve excursus sulle marachelle (?!?) del Tibia non si può tralasciare l’aspetto fisico: cominciando da quando assomigliava a Krusty il Clown con il biondo ricciolo che cadeva sulle spalle, a quando si è trasformato in batwoman con il ricciolo d’oro e la maschera a quando si è normalizzato eliminando il ricciolo. Adesso il presidente Tibia Moon (grazie alla forma della luna crescente che il presidente ha ricreato su di se) ha assunto un’aspetto più umano e lo dimostra il fatto che ultimamente gli altri presidenti per prenderlo in giro non si fissino più sull’aspetto esteriore ma si lancino su quello interiore che non è certo privo di spunti.
Ritorniamo alla tanto decantata “Mente” che propone sì grandissimi e splendidi slanci di genio ma che compensa con dei buchi neri assoluti: famosa la volta in cui il Tibia ha lasciato le chiavi della palestra a casa (tanto quando arriva, gli studenti sono già pronti e cambiati per la ginnastica), le chiavi di casa in macchina (è inutile portarsi tanto peso appresso, e se poi le perdi?) e le chiavi della macchina in palestra uscendo dalla porta di sicurezza con chiusura a spinta. E la frittata era fatta. Le leggende narrano che il Tibia “fuori” abbia elemesinato un panino da una studentessa e 10.000 lire (pari a circa € 5) da una collega per poter mangiare. Ma non solo, era inverno e lui era vestito solo di una calza di mutanda. Disperato alla fine ha chiamato l’amico Malfer. Le novelle sul nostro uomo non si fermano ovviamente qui. Nel estate 2000 si fissa una cena di Lega, (assenti i soliti bidonari Ametista e Ploch) a Caldaro, il luogo di incontro è fuori dal casello dell’autostrada ad Ora/Egna (soprattutto per venire incontro all’uomo che arriva da Rovereto). Oltre che in ritardo pazzesco (novità?), il Tibia si presenta al volante della sua ROMBO DI TUONO in mutanda e la cosa ci insospettisce al quanto. I 1000 volti del Prince biondo (vedi calendario 2000) non finiscono qui: durante una partita della Juve a casa del pres. Mi.Za in seguito ad un gol di qualche pirla della Juve, il Tibia risorge dal suo torpore mentale e comincia una specie di danza da Pejota  che lo porta fino in camera del Mi.Za ……. Sconcerto totale e la Sig.ra mamma del Mi.Za. chiede esterefatta “ma si sente bene il professore?” ed il Mi.Za. risponde tranquillo: “… è sempre così!”. Potremmo poi ricordare mille altri episodi: quando propose, una sera, ad altri presidenti della Fantalega di andare a mangiare una pizza e dopo pochi minuti uscirsene con :grazie dell’invito ma vi dispiace se io non vengo”. Oppure quando, in procinto di andare da Rovereto a Cavalese, ha lasciato il cellulare sul tetto della macchina, se ne è ricordato a Volano, ha verificato che però non c’era più (ovviamente), è tornato indietro a passo d’uomo (con altri automobilisti che sacramentavano) non trovandolo (ovviamente) è arrivato a Cavalese scoprendo che si era infilato sotto lo spoiler posteriore (ovviamente, cul dei smemoradi). Oppure quando, in occasione di una rievocazione storica del Crs, pur sapendo che l’Archimede (abituale spogliatoio di numerose comparse) si era trasferito in altra sede, si è recato nell’ex sede dello stesso in Piazza Rizzoli (dove c’era una mostra di quadri) chiedendo se poteva cambiarsi lo stesso. Come non ricordare poi quando ha riconsegnato il costume della rievocazione storica delle Streghe (che si svolge a gennaio) a Ferragosto, quando ha dato a tutti appuntamento alla Stregona per poi chiamare dall’Excelsior a vedere dove eravamo, a cercare, sempre invano, la macchina nel parcheggio della scuola per poi scoprire di essere venuto a piedi o in bici, quando ha indetto una riunione a scuola con tutti i genitori di una classe e se ne è dimenticato (con sacramenti vari dei genitori medesimi giunti fin dalla Val di Fassa). E via discorrendo. Potremmo ricordare mille altri episodi ma ci fermiamo qui perché il Cd oltre un certo limite non ha memoria.
Continua così Tibia, il tuo profilo attende!

3 commenti:

Niniaccio ha detto...

Leggete matricole, leggete! Questo è il nostro grande maestro!!

Comunque una foto di Tibia riccioluto la voglio vedere..

Storica fu la volta.. ha detto...

E la famosa "legge della maniglia" durante le udienze generali?

PS la legge della maniglia, dice, prima la mamma poi la figlia! Questo il volgare commento che il prof. Tibia rivolse in tono goliardico al collega Spampinato durante un'udienza generale, riferendosi ad una mamma, che aveva appena finito il colloquio con il docente. Peccato che tale commento é scattato nell'unico momento di silenzio assoluto in aula! =) grande Tibiaaaa!!!

miza sotto il bancone ha detto...

e i bandieroni in Apt????!!